Vedimi, ma non guardarmi.
Sentimi, ma non aspettare di ascoltarmi.
Comprendimi, ti prego, senza che io debba spiegare nulla.
E penso all’estesa notte,
al più crudele dei giorni nel più crudele dei mesi.
E poi ai profumi che mi immagino,
a ogni pezzo di te che ho rubato. Sguardo dopo sguardo.
Alla voce nella mia testa che concordava
col rossore di una giovane studentessa coraggiosa.
E a quando mi chiesero di te e riuscii solo a dire che tu, tu avevi proprio un bel naso.
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Aggiunta da una voce (per certi versi sbagliata) nella testa:
“Baciala, che te ne frega di quelle stronzate come “assicurati del consenso”!? Avvicinati e tenta di baciarla! Rapiscila! Dille che l’ami!!! Dille che è la cosa più bella che ti sia mai capitata! Dille qualcosa che la faccia innamorare, falle bere una pozione, ci sarà qualche incantesimo, no???!”