Dove iniziano i condizionamenti sociali? Dove finiscono, per dare spazio ai desideri personali? Dove inizio io, se un “Io” non può mai essere separato dal contesto culturale in cui si sviluppa? E lo sappiamo che, no, non può.
In quale modo, allora, accogliere il proprio desiderio, una volta ascoltato? Una volta legittimato nella sua esistenza? Mi piacciono cose che non vorrei mi piacessero? Può una fantasia erotica essere “politicamente inaccettabile”? Se il personale E’ politico (e lo è), che ruolo ha l’erotismo in questo? E i sogni in cui ci si culla, sperando nella loro realizzazione? In quale modo il mondo interiore è politico? Esiste uno spazio che sia solo mio, non grande quanto una stanza, ma piccolo, cruna di ago, dalle pareti di splendido diamante, inattaccabile dall’esterno e che non filtri nel mondo?
E una spiritualità coltivata consapevolmente come può evitare, ad un certo punto, di entrare in collisione con una visione del mondo politicizzata?
E’, la mia, solo separazione di personalità? Schizofrenia? Quante me esistono.
Sono io, forse, il diamante dalle molteplici facce?
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