Trittico

Amo il tuo modo di amare.
Quando parli di crepe, del tuo io complesso,
di cose che posso solo immaginare,
che non tocco con mano.
E dell’amore che ti cammina accanto,
che sussurra al tuo orecchio,
dei tuoi brividi.
Amo quel mistero che resterai
e, al contempo, il tuo aprirti spensierato
in modi che mai concepirei per me.
___
Con lo sguardo mi godevo la tua pelle,
ti cercavo i difetti, e tutti,
senza risparmiarne alcuno,
li respiravo, li assorbivo,
li mangiavo
come bevevo le tue parole
e la tua voce.
I tuoi colori si intonavano così bene col mondo.
I tuoi movimenti col piano dell’esistenza.
Le leggi della fisica – frantumi razionali
nel mondo della mia testa,
dove ogni impulso era nutrirmi di te,
goderti senza freni,
assaporando qualsiasi piccola vibrazione,
ogni respiro, le tue vocali strane,
i riflessi incondizionati, il tuo brillare d’amore.
Non potevo che essere felice.
___
Distesa d’erba.
Fruscii di fronde.
Terra.
Come il grido di chi va per mare,
meno disperato,
meno urgente.
Terra.
Sotto di me, dentro il mio cuore
per lasciare ai germogli il tempo di spuntare.
Terra.
Un bacio che non sarà mai.
Un abbraccio che qualche volta è stato.
Terra.
Ma tu, che forse sei aria, brezza di una calda estate,
forse non saprai cosa significhi.

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