Sono stremata da tutto questo fluire d’amore: lo sento usicre da me, abbandonarmi per andare nel mondo. Quante sconosciute sarei in grado di abbracciare stanotte, così, solo perché si trovano sulla mia strada, come se con loro stringessi a me anche il destino e l’eterna danza dell’universo?
Sento i miei polsi tremare, sempre più deboli: se ne va così la mia più grande benedizione, quella senza nome, priva di forma, che come rugiada si posa sul mondo, che come la notte avvolge ogni cosa.
Il mio cuore è talmente affaticato e gioioso che mi sento una regina; tra le mani stringo il tempo ed il mio sguardo è benevolo. Da dove io tragga questo flusso infinito è un mistero, ma intanto il mio amore scivola nei mari e tocca ogni costa, penetrando in ogni insenatura ed essere ovunque in ogni attimo è faticoso per me, che vorrei solo…
…solo…
…solo?