Precisamente oggi, al giorno ottavo del mio ciclo, elargisco un paio di spunti che gradirei assai vedermi ripresentare, magari con una minima personalizzazione:
Vorrei disegnare sulla tua schiena i profili delle montagne: alte vette, picchi inviolati, buie valli inesplorate, perfette ed imperfette geografie di mondi immaginari.
Vorrei tracciare solchi nella tua pelle e seppellirci semi di piacere; scavare sotto gli strati insonnoliti, risvegliare la carne viva e pulsante e far sprizzare la linfa fino alla superficie. Spezzerei le tue catene per essere libera di giocare con corde e nodi, fremiti e altalene di potere.
Vorrei scoparti via ogni pensiero.
Ecco, ci tengo a dire che cederei per molto meno, ma nel caso mi venisse presentata una proposta del genere, rischiereste persino di farmi felice (a patto che le promesse vengano mantenute, sia chiaro).