Quello di cui senti parlare è anche quello che potrebbe capitare

Oggi ero al lavoro, quando arriva una signora dai 60 ai 70 anni e mi chiede informazioni che non sono in grado di darle “Mi dispiace, ha sbagliato ufficio” e la indirizzo dove dovrebbe andare, perché “Qui trattiamo solo di lavoro domestico”. A questo punto inizia a parlare e parla a ruota libera, perché lei sta cercando una badante per suo marito che ha l’Alzheimer e quasi ogni giorno esce di casa e beve “poi rientra la sera e mi riempe di botte”.


E’ stato un istante, ma eterno, in cui non sapevo che cosa rispondere, ma lei riprende, dicendo che si accontenterebbe anche di qualche ora in una struttura , purché lo tengano lontano dall’alcool, perché quando non beve si sta così bene, parlano, lui è tranquillo e lei è serena, così come ieri sera, quando, andando a dormire, gli ha chiesto “Ecco, ma non siamo stati bene, oggi, che abbiamo parlato? Non può essere ogni giorno così?”. Ma oggi è già uscito presto. Va nei bar, spende anche 500,00 Euro in un giorno in bevande e cibo per sé e offerti, o giri a vuoto in taxi cercando ragazze giovani e prostitute. E poi lo dice alla moglie.
E poi, o forse prima, la pesta, lei, che è una di quelle donne “di un tempo” che non ha mai denunciato per paura del disonore, che non l’ha mai detto alla madre per non darle dispiaceri, o alle sue due figlie che ogni tanto è costretta a chiamare dal pronto soccorso e arrivano di notte, lamentandosi di una delle solite “sceneggiate” perché, immagino, credere che il proprio padre sia un violento e lo sia stato per anni, costringendo la moglie a starsene bloccata a letto anche per giorni interi, da quante gliene aveva date, è più difficile che credere, invece, alle parole di lui, secondo cui lei è matta, dà i numeri e ogni tanto gli tira proprio fuori le sberle dalle mani, ma sono solo litigi.
E cosa potevo dirle quando afferma che “Ormai non ho più una vita” al mio tentativo di spiegarle che deve fare di tutto per tenerlo lontano da sé, perché la vita è sua e deve difendersi? Io non so, non sono brava con le parole, nemmeno quando racconta che a volte vorrebbe prendere un coltello e ucciderlo, “ma se mi avvicino troppo e mi ammazza lui?”.

So solo che mi sono fatta lasciare il suo numero di telefono e domani la chiamerò e le darò i numeri di due centri antiviolenza della zona, perché lei non li aveva mai contattati.
Però a me, stasera, viene solo da piangere.

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