Nella notte

E, all’improvviso, lottando col sonno del rientro e di una giornata finita, resistendo al caldo del sole adagiatosi sulla pelle, mentre canto una canzone di cui conosco solo metà delle parole (ma la melodia mi piace: è divertente), ti vedo. E smetto di cantare, con lo stomaco che scende pian piano, ritornando nella sua sede. E non ti vedo soltanto: ti sento. Io, che non ricordo i profumi, che non ricordo i colori, che non trattengo nella mia mente alcun tratto passato attraverso i miei occhi. Io, che analizzo la mia vita quasi soltanto attraverso le sensazioni, come fossero invisibili onde che plasmano le scogliere che mi contengono.
Riprendo a cantare e ballare sul sedile della macchina, ma ormai sei qui. Non posso fare a meno di domandarmi il perché e se stia capitando che, nello stesso istante, io sia lì. Ovunque si trovi quel “lì”. Con te.

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